martedì 4 ottobre 2016

La Russia sta preparando enormi rifugi di fronte alla possibilità di una guerra termo nucleare con gli USA




In Russia si stanno realizzando enormi bunkers antinucleari a Mosca, capaci di ospitare fino a 12 milioni di persone, mentre Putin si prepara ad una possibile guerra nucleare con gli USA.
I giganteschi rifugi, la cui costruzione è stata rivelata il venerdì dai funzionari russi, sono una risposta alla recente escalation di tensioni ed accuse tra Mosca e Washington per causa del conflitto in Siria, come ha riferito oggi il giornale britannico Express.
In concreto, entrambi i paesi si sono scambiati accuse sul fallimento della tregua che era stata proclamata per una settimana in Siria. Secondo Washington, Mosca non aveva preso le misure adeguate per far cessare l’offensiva dell’Esercito siriano contro i terroristi in Aleppo, mentre la Russia denuncia che gli statunitensi non sono stati capaci di separare i terroristi dall’opposizione.
“La cooperazione in Siria è stato l’ultimo e migliore colpo dell’Amministrazione Obama per prevenire la spirale discendente delle relazioni bilaterali con la Russia”, ha stimato un vecchio esperto della Casa Bianca,  Andrew Wiess S..
Tuttavia il canale TV russo Zvezda ha avvisato i suoi cittadini che “gli schizofrenici dell’America stanno affilando le armi nucleari contro Mosca”, ha aggiunto il giornale britannico.

Il giornale commenta che il presidente della Russia, Vladimir Putin, avrebbe ordinato lo scorso mese la costruzione di una installazione di 400.000 miglia quadrate in una regione appartata dei Monti Urali, considerati la frontiera naturale tra l’Europa e l’Asia, da dove potrebbe dirigere il conflitto nucleare.
Putin ha firmato il Lunedì un decreto con cui ha sospeso il trattato sulla riconversione del plutonio militare in combustibile nucleare di uso pacifico nel considerare che Washington minaccia la stabilità strategica tra le due potenze e non ha intenzione di adempiere agli accordi precedenti.
Una guerra tra gli USA e la Russia potrebbe provocare una catastrofe, visto che la Russia mantiene nei suoi arsenali più armi nucleari che non gli USA, con 8.400 testate nucleari, di fronte alle 7.500 di cui dispongono gli USA.
Nota: Naturalmente una eventuale guerra USA- Russia coinvolgerebbe pesantemente l’Europa ed in particolare tutti i paesi dove vi sono numerose basi militari USA-NATO, in particolare i paesi dell’Est, la Romania, il Kosowo, la Bulgaria ed i paesi baltici, oltre alla Germania,  all’Italia, alla Francia ed alla Gran Bretagna, tutti paesi inclusi nell’alleanza NATO di cui gli USA si servono come proprio braccio militare per attuare le proprie politiche e finalità geopolitiche estese in varie regioni del mondo, dal Medio Oriente all’Afghanistan.
Il problema dell’appartenenza alla NATO e dei rischi che questo comporta non viene minimamente dibattuto nei paesi europei, visto che tutti i governi europei sono totalmente asserviti alle politiche dettate dagli USA e neanche le forze di (apparente) opposizione sono sensibilizzate al problema di una alleanza che, da difensiva (ai tempi della guerra fredda ed dell’URSS) ogi è divenuta strumento di espansionismo di una politica aggressiva degli USA, come dimostrato dalle ultime guerre volute da Washington in Afghanistan, Iraq, Libia, Siria, ecc…
Tutte guerre combattute con il pretesto della lotta al terrorismo che hanno ottenuto il risultato opposto: massima espnsione dei gruppi terorristi e destabilizzazione e caos portato in tutti i paesi dove vi è stato un intervento occidentale.
Traduzione, sintesi e nota: Luciano Lago

Da controinformazione.info

“Viva l’oligarchia!”: il clamoroso (ma sincero) editoriale di Scalfari




di Adriano Scianca
Roma, 4 ott – Gli anziani, a volte, dicono cose che ci lasciano di stucco. In taluni casi è perché non hanno più niente da perdere e possono permettersi di dire la verità, in altri è perché sono un po’ rimbambiti. Nel caso di Eugenio Scalfari c’è la tentazione di pensare che siano vere entrambe le cose, sia detto con il rispetto che si deve a colui che è pur sempre stato un ex caporedattore di Roma Fascista. Il suo editoriale di qualche giorno fa sul referendum costituzionale, e più precisamente sul dibattito televisivo tra Renzi e Zagrebelsky, è stato illuminante.
Il costituzionalista, in quella trasmissione, ha rimproverato al premier di voler modificare l’assetto istituzionale italiano in senso oligarchico. Una osservazione che non è andata giù a Scalfari: “L’oligarchia – ha tuonato – è la sola forma di democrazia, altre non ce ne sono salvo la cosiddetta democrazia diretta, quella che si esprime attraverso il referendum.
Pessimo sistema è la democrazia diretta. La voleva un tempo Marco Pannella, oggi la vorrebbero i 5 Stelle di Beppe Grillo”. Come, come? L’oligarchia è la sola forma di democrazia? Ma quindi la critica alla democrazia vecchia di due secoli che le rimproverava proprio di essere un finto sistema partecipativo aveva ragione? È una notizia. O, almeno, è una notizia che lo dica Scalfari. Ma non è un lapsus occasionale. Tutto l’articolo parla di questo.
Secondo Scalfari, “l’oligarchia è la classe dirigente, a tutti i livelli e in tutte le epoche”. Segue pistolotto su Platone, Pericle, le Repubbliche marinare, i Comuni, la Dc, il Pci (è peraltro curioso difendere la democrazia citando Platone, che Popper trattò più o meno da nazista – e i nazisti pure).
Arriva poi il rimprovero bonario all’amico: “Caro Zagrebelsky, oligarchia e democrazia sono la stessa cosa e ti sbagli quando dici che non ti piace Renzi perché è oligarchico. Magari lo fosse ma ancora non lo è. Sta ancora nel cerchio magico dei suoi più stretti collaboratori. Credo e spero che alla fine senta la necessità di avere intorno a sé una classe dirigente che discuta e a volte contrasti le sue decisioni per poi cercare la necessaria unità d’azione. Ci vuole appunto un’oligarchia”.
Bene. Se non altro da oggi affronteremo un nemico che non indossa più maschere di bellezza. Viva la sincerità (e la vecchiaia).



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