sabato 18 aprile 2015

Un pentito: “Andreotti ordinò l’assassinio di Falcone”

E’ stato eletto capomafia a Messina dal boss palermitano Salvatore Lo Piccolo. Oggi è stato il suo giorno. Ha parlato tanto, tantissimo, il pentito di mafia Carmelo d’Amico deponendo al processo per la trattativa Stato-mafia che si celebra davanti alla Corte d’assise di Palermo. Il collaboratore di giustizia è stato ascoltato per quasi quattro ore dai pm Roberto Tartaglia e Nino Di Matteo. Da Berlusconi, ad Andreotti, passando per Falcone e la trattativa. “Oggi Forza Italia andrà a morire perché non ha più l’appoggio di Cosa nostra”, ha puntualizzato D’Amico. Che sull’ex ministro Dc, Calogero Mannino, ha spiegato: “Aveva l’accordo con Cosa nostra. Non meritava di essere assolto, faceva parte di Cosa nostra”.

Ma le rivelazioni più importanti sono arrivate dopo. D’Amico, avrebbe appreso in carcere che Giovanni Falcone fu ucciso sì dalla mafia, ma su ordine di Giulio Andreotti e dei Servizi preoccupati delle verità sui rapporti mafia-politica-007 scoperti dal magistrato palermitano.
Un vero e proprio show quello di D’Amico che dopo quattro ore di interrogatorio ha chiuso parlando di Berlusconi. “Una pedina nelle mani di Riina, Provenzano e dei Servizi segreti. Ma anche Angelino Alfano, attuale ministro dell’Interno, e Renato Schifani, ex presidente del Senato, furono eletti coi voti dei mafiosi. Poi però Alfano ha voltato le spalle ai boss facendo leggi dure come quella sul 41 bis”.

Fonte: siciliainformazioni.com


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