martedì 27 gennaio 2015

Migliaia di aziende agricole non riusciranno a pagare la stangata IMU


COLDIRETTI: MIGLIAIA DI AZIENDE AGRICOLE NON RIUSCIRANNO A PAGARE L'IMU, CHE SCADE LUNEDI' PROSSIMO (CURVA DI LAFFER)

"Migliaia di aziende agricole non riusciranno a rispettare la scadenza della prima rata dell'Imu", fissata per lunedi' prossimo dopo che la seconda sezione del Tar del Lazio ha deciso di non confermare la sospensiva del decreto che fissa il pagamento per le zone montane appunto entro il 26 gennaio. A lanciare l'allarme e' Coldiretti Emilia-Romagna sottolineando che una scadenza in tempi cosi' ravvicinati "viola il principio della collaborazione sancito dallo Statuto del Contribuente".

Inoltre, il problema di 'base' resta: "Far pagare l'Imu sui terreni in base all'altitudine in cui si trova il palazzo comunale introduce una inspiegabile disparita' di trattamento tra campi confinanti appartenenti addirittura allo stesso proprietario". L'applicazione del sistema altimetrico prevede che a pagare siano le aziende il cui palazzo comunale si trova sotto il 280 metri, anche se i terreni sono ad altezze superiori In Emilia-Romagna molti Comuni si trovano nel fondo valle e i terreni sono ad altitudini maggiori "e finiranno con il dover pagare l'Imu, mentre il loro vicino e' magari esentato perche' la casa del Comune si trova ad altezza superiore", tira dunque le somme Coldiretti.



"L'incoerenza del criterio di calcolo genera tensioni sul territorio e - afferma Coldiretti Emilia Romagna - rischia di attenuare l'importanza della positiva scelta di differenziare l'imposta a favore degli agricoltori professionali, coltivatori diretti e imprenditori agricoli iscritti nella relativa gestione previdenziale, che continuano a godere, in zone montane o di collina sopra i 280 metri, della esenzione Imu". Diventa quindi "indispensabile- conclude Coldiretti- mantenere l'impegno a rivedere anche per il 2014 le evidenti incongruenze nei criteri per la delimitazione dei terreni agricoli in base all'altitudine". Anche perche' i tratta di cifre importanti. Secondo elaborazioni di Coldiretti, infatti, un'azienda di un imprenditore coltivatore diretto con una media di dieci ettari, con colture di seminativi, frutteti, vigneti e bosco, nelle zone collinari e montane dovra' pagare mediamente una Imu di 1.500 euro all'anno.

Oltre alle assolute disparità di pagamento per colpa di una norma voluta dal governo Renzi e completamente errata, resta il fatto che la pressione fiscale è arrivata oltre il limite di sopportazione, e le imprese agricole italiane non hanno più risorse per fare fronte a improvvisi pagamenti di tasse come l'Imu, dopo la sentenza del Tar. Questo dimostra la giustezza degli studi economici dell'americano Laffer, primo a dimostare che oltre un certo limite della "curva di salita dell'imposizione fiscale" le entrare per lo Stato diminuiscono anzichè aumentare per la sopravvenuta impossibilità dei contruenti di fare fronte alle asfissianti richieste di denaro dello Stato.


Fonte: Il Nord


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