martedì 27 gennaio 2015

LA DOMANDA ALLA QUALE LA BOSCHI DEVE RISPONDERE


QUALCUNO SAPEVA IN ANTICIPO CHE IL GOVERNO AVREBBE VARATO UN PROVVEDIMENTO SULLE BANCHE POPOLARI, ENORMI SPECULAZIONI

La notizia non è trascurabile: in Borsa, a Milano e a Londra, ben prima di quando il governo Renzi ha annunciato la volontà di trasformare le Banche Popolari italiane in società per azioni, aveva preso corpo una colossale speculazione al rialzo proprio sui titoli azionari degli istituti di credito italiani che sarebbero stati oggetto di questo futuro decisivo cambiamento d'assetto e struttura societaria.

E' evidente che qualcuno sapeva cosa sarebbe accaduto di lì a poco, sapeva cosa si stava per accingere a fare il governo Renzi. E una delle banche che ha maggiormente beneficiato di questa clamorosa speculazione è, con un rialzo del 66% in Borsa, la Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, di cui vicepresidente è Pier Luigi Boschi. Non si tratta di una caso di omonimia, è proprio il padre di Maria Elena Boschi, attuale ministro delle Riforme del governo Renzi, fortissimamente voluta proprio dal fiorentino nell'incarico centrale del suo esecutivo.

Ma la signorina Boschi non è solo ministro delle Riforme, è anche direttore generale della fondazione Open che ha ricevuto negli ultimi 4 anni qualcosa come 150.000 euro dal signor Serra.

Serra, chi?

Davide Serra, amico intimo di Matteo Renzi, e soprattutto proprietario del fondo speculativo "Algebris" con attività principalmente nella City londinese, dove opera in borsa con alterne fortune, ma con la certezza di svolgere un'attività principalmente legata alle speculazioni azionarie.

Oggi veniamo a sapere che la Consob ha acceso un faro, come si dice in gergo, su una serie di "presunte speculazioni di mercato", che "a Londra avrebbero anticipato il balzo delle Popolari in Borsa successivo alla riforma degli asset societari varata dall'esecutivo italiano".

Secondo quanto siamo venuti a sapere, la Consob sta indagando su rilevanti movimenti sospetti sui mercati finanziari internazionali riferiti a pacchetti azionari di banche popolari italiane - ci dice una fonte.



Anche il Fatto Quotidiano scrive che sarebbero guai seri per l'amministrazione Renzi nel caso in cui tra i vari investitori internazionali attivi sul mercato inglese - che hanno compiuto speculazioni sulle aizoni delle banche popolari italiane - venisse individuato il fondo Algebris di Davide Serra, "amico, foraggiatore nonché guru finanziario del premier".

Il Corriere della Sera invece ha scritto: "Sulla base di convergenti fonti di mercato, alcuni soggetti con base a Londra avrebbero creato posizioni anche rilevanti in azioni delle banche popolari nei giorni e nelle ore precedenti le prime circostanziate indiscrezioni (quindi prima delle 17.30 di venerdì 16 gennaio) sul decreto di riforma che abolisce il voto capitario nelle Popolari, ossia il principio di «una testa un voto» per cui tutti i soci sono uguali a prescindere dalle azioni possedute. Considerando l’effetto dirompente che la notizia ha avuto sul mercato a partire da lunedì 19 gennaio, con rialzi a due cifre di tutte le banche coinvolte, è evidente quanto siano stati abili gli «accumulatori» di pacchetti".

Un modo eufemistico per dire che gli autori di questi "grossi affari" hanno compiuto reati molto gravi, che in Gran Bretagna possono portare a condanne per molti anni di carcere. Si chiama "insider trading" il reato e con questo reato la giustizia anglosassone, come quella americana, non scherza: da 8 a 15 anni di galera, salvo aggravanti.

Giusto per ricordare la rilevanza dei profitti evidentemente illeciti, alla fine della scorsa settimana il Banco Popolare guadagnava il 21%, Ubi il 15%, la Popolare Emilia del 24% e Banca Popolare di Milano del 21%. E non sono titoli che possono avere di questi rialzi con poche azioni vendute e comprate, per ottenere di questi sbalzi sono serviti "milioni di pezzi" (azioni) dice la nostra fonte.

Ma l'impennata più clamorosa l'ha avuta, ripetiamo, la Banca Popolare Etruria e Lazio di cui è vicepresidente Pier Luigi Boschi, il padre del ministro per le Riforme Maria Elena Boschi: +66%.

Ora, poniamo una domanda diretta alla signorina mInistro delle Riforme Maria Elena Boschi: lei, signor ministro, disse qualcosa a suo padre o ad amici di Matteo Renzi circa il provvedimento sulle popolari che era in gestazione? Cerchi di dire la verità, signorina, perchè questa faccenda è molto - molto - seria.


Fonte: Il Nord


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