giovedì 29 gennaio 2015

Con la scusa dell'ISIS vogliono dichiarare guerra ai BITCOIN?

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A cura di nocensura.com


E' uscita in questi giorni la notizia che i terroristi dell'ISIS utilizzerebbero i BITCOIN, e avrebbero rivolto appelli ai loro sostenitori affinché effettuino donazioni tramite la moneta virtuale, per alimentare l'espansione della jihad.

Tenuto conto che ISIS è in qualche modo una creatura degli USA - che hanno finanziato e armato i cosiddetti "ribelli moderati" in Siria per defenestrare Assad, e che in larga parte sono entrati nelle file dell'ISIS -  e sapendo che i bitcoin sono l'unica moneta / forma di pagamento svincolato dal controllo delle banche centrali, e che negli ultimi anni nonostante la censura ha attirato notevole interesse e investimenti, rappresentando un potenziale nemico per il sistema bancario mondiale (qualora i bitcoin dovessero prendere campo i banchieri perderebbero, almeno parzialmente, il controllo del denarola notizia non può che alimentare il sospetto che ci sia la volontà di colpire i bitcoin e gli utilizzatori di questa moneta. Vediamo perché:

1) NON sono certo le offerte il primo canale di finanziamento degli jihadisti: che hanno saccheggiato banconote di varia valuta, lingotti d'oro e preziosi dai forzieri delle banche - tra cui l'importante Banca Centrale di Mosul - nei territori iracheni e siriani finiti sotto il loro controllo;

2) ISIS ha ricevuto cospicui finanziamenti dai governi, dai servizi segreti e da ricchi finanziatori di Arabia Saudita, Qatar, Turchia e altri paesi: una pioggia di milioni di euro e talvolta di armi che di sicuro non è stata pagata con i bitcoin.

3) Secondo quanto emerso dalle indagini dell'intelligence (vedi su Popoff quotidiano) i principali circuiti bancari utilizzati dagli uomini dell'ISIS sono UBS e HSBC. Gli jihadisti utilizzerebbero migliaia di conti correnti nelle banche svizzere in questione sin dal 2008. E nonostante ciò fosse noto da anni, e lo stesso Barack Obama ne fosse informato, gli USA e la comunità internazionale non hanno assunto alcun provvedimento.

4) I Bitcoin possono costituire un metodo di pagamento efficace e anonimo, tuttavia almeno attualmente non sono certo un metodo di pagamento di facile impiego.

Il sospetto è che lo spettro dell'ISIS possa essere impiegato come excusatio per dichiarare guerra ai Bitcoin, anche per scoraggiarne la diffusione. Staremo a vedere. Certamente a minacciare il mondo NON sono i Bitcoin, bensì la politica estera della NATO.

Se oggi i terroristi oggi imperversano nell'Iraq ed in Libia è grazie a coloro che hanno voluto dichiarare guerra a Saddam Hussein e Muammar Gheddafi, lasciando il paese nel caos ed in balia dei gruppi islamisti e terroristi. Non paghi, da quasi 4 anno stanno facendo tutto il possibile per rovesciare anche il governo di Bashar Assad, e grazie all'aiuto occidentale gruppi "qaedisti" e dell'ISIS sono riusciti ad assumere il controllo di buona parte del territorio siriano, stabilendo la loro capitale a Raqqa. In una recente intervista Assad ha rivelato come l'aviazione israeliana sia più volte intervenuta in favore degli jihadisti nel territorio del Golan.

Nonostante oggi sia chiaro che spodestare Assad significhi consegnare definitivamente la Siria al terrorismo, le potenze occidentali continuano a sostenere i terroristi, che in questo caso vengono elevati al rango di "ribelli moderati"...


Staff nocensura.com


Per approfondire le questioni sopracitate vedi i precedenti articoli con tag:  -  - 

Fonte: nocensura


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