domenica 16 febbraio 2014

Povertà, grazie alla Germania tolti i pacchi alimentari UE per i poveri

Aumenta incessantemente il numero dei poveri e delle famiglie bisognose, ma dal Gennaio di quest'anno dall'Europa non arrivano più i "pacchi di alimenti CEE" distribuiti alle famiglie indigenti dal banco alimentare, che fino ad oggi hanno rappresentato un'ottima risorsa per garantire un pasto alle famiglie più povere.

A opporsi a questo tipo di aiuto ai poveri è stata la Germania: che non contenta di affamarci dal punto di vista economico, ha voluto eliminare anche questo fondamentale aiuto; tanto i tedeschi dispongono di un ottimo stato sociale, inoltre mentre i paesi "periferici" affondano sempre di più strangolati dall'austerity, loro non se la passano male: hanno recentemente abbassato persino l'età pensionabile...

Michele - Informatitalia

Di seguito l'articolo da bancoalimentare.it
 

Fino ad oggi sono stati una forma di sostegno fondamentale per assicurare la sussistenza minima alla quale ogni essere umano dovrebbe avere diritto. Lo sanno bene le associazioni impegnate a distribuire le cosiddette "sportine" destinate ai poveri. In zona sono essenzialmente il Banco Alimentare, la Caritas e la San Vincenzo.
Nella zona di Cesena assistono circa 2.500 indigenti in tutto. E il 45 per cento del cibo che distribuiscono per dare a chi ha bisogno qualcosa da mettere in tavola proviene proprio dai pacchi alimenti concessi dall'agenzia europea Agea. Improvvisamente, a partire dal prossimo 1° gennaio, quel canale così prezioso sarà chiuso. Ne ha fatto cenno, con un tono molto allarmato, Alessio Bonaldo ("anima" del Banco alimentare locale), durante un talk show registrato ieri mattina negli studi delle Teleromagna.
Il problema è che la Germania e altri Paesi del nord Europa si sono opposti alla conferma di questo tipo di aiuti. Risultato: nel 2014 spariranno le derrate alimentari con marchio Cee che da anni i volontari di 15 mila strutture caritative si prodigano a distribuire ad oltre 4 milioni di poveri che assistono quotidianamente.


E adesso? Si potrà razionalizzare un po' il contenuto dei pacchi, "alleggerendoli", ma i margini di manovra su questo fronte sono limitati. Nel frattempo, un primo provvedimento drastico che si è già preso è lo stop all'allargamento della lista dei beneficiari dell'assistenza alimentare, tranne in casi eccezionali.
C'è chi confida in un soccorso del governo. E` però già stato chiarito che si potrà rimpiazzare solo in minima parte quanto si è cinicamente cancellato con un colpo di spugna.
Morale della favola: bisognerà rimboccarsi le maniche. Prima di tutto, affidandosi ancora di più di quanto è avvenuto finora al buon cuore di chi può dare una mano. Uno strumento ormai collaudato per raccogliere cibi non deperibili è la colletta alimentare nei supermercati.
Questa "spesa speciale" che i clienti vengono invitati a favore dei bisognosi si ripeterà sabato 30 novembre.
Ma nei prossimi mesi sarà necessario organizzarne altre, chiedendo uno sforzo aggiuntivo agli encomiabili volontari impegnati in questa attività.
Un'altra strada da battere è l'estensione di accordi con gestori di punti vendita pronti ad unirsi alla lotta contro lo spreco di cibo.
Una sorta di "last minute" che consiste nel dare ai poveri prodotti che si avvicinano alla data di scadenza.
Fonte: Corriere Romagna di Forlì e Cesena (19/11/13) - di Gian Paolo Castagnoli

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