giovedì 27 febbraio 2014

Monte Paschi di Siena, truffa alla banca da 90 milioni di euro

La sede del Monte dei Paschi di Siena.
(© Ansa) La sede del Monte dei Paschi di Siena.
Di Lettera43

Perquisizioni in tutta Italia. L'accusa è associazione per delinquere. Nell'inchiesta ci sono 11 indagati.
La banca Monte Paschi di Siena non smette di tremare. Decine di perquisizioni sono state eseguite all'alba del 24 febbraio da parte della guardia di Finanza nell'ambito di un'inchiesta su Mps.
Le indagini derivano dal filone principale dell'inchiesta che ha riguardato gli ex vertici dell'istituto senese che facevano parte della «banda del 5%» così detta perchè su ogni operazione significativa pretendeva tale percentuale.
DANNEGGIATA LA BANCA. La magistratura procede per associazione transnazionale a delinquere aggravata finalizzata alla truffa ai danni della banca senese, che è dunque parte lesa nel procedimento. L'inchiesta riguarda una truffa al Monte dei Paschi di Siena per 90 milioni di euro, 47 dei quali già sequestrati in diverse tranche tra gennaio e ottobre 2013. Il raggiro sarebbe avvenuto attraverso movimenti di denaro su vari conti correnti intestati a società e fiduciarie con sedi in Paesi offshore.

11 INDAGATI. Le perquisizioni sono state disposte dalla magistratura di Siena e sono svolte in varie regioni d'Italia da militari del Nucleo speciale di polizia valutaria della guardia di finanza. Nell'inchiesta vi sono 11 indagati tra ex funzionari della banca e broker finanziari. Tra loro figurano Gianluca Baldassarri, ex responsabile dell'area Finanza di Mps, il suo vice Alessandro Toccafondi, l'ex responsabile della filiale di Londra della banca senese Matteo Pontone, e Antonio Pantalena, anche lui ex funzionario Mps.
ROGATORIE INTERNAZIONALI. I magistrati avevano già effettuato rogatorie internazionali nei confronti di San Marino, Svizzera, Gran Bretagna e dell'Isola di Vanuatu, nell'Oceano Pacifico. Secondo quanto si è appreso, ora una nuova rogatoria sarebbe stata chiesta anche a Singapore, dove sono state rintracciate delle somme: i soldi trovati sarebbero riconducibili a Mps e altri soggetti.
CHIESTI OTTO ARRESTI. I pm avevano chiesto l'arresto per otto persone per inquinamento probatorio e pericolo di fuga reale e concreto, come ha scritto il gip Ugo Bellini e dissipazione o schermatura dei proventi della truffa. L'ordinanza con la quale il gip ha derubricato la richiesta d'arresto in divieto di espatrio è di 35 pagine. Le indagini partirono dalla «cresta», del 5%, che secondo l'accusa Baldassarri e gli altri avrebbero preteso da quanti volevano fare affari con Mps, che infatti risulta parte lesa.



Fonte: lettera43.it

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